Benvenuti nel blog di Pasteo & Manuela dedicato alle escursioni in mountain bike

sabato 27 giugno 2009

La Calalzo-Cortina d' Ampezzo ovvero:"la ciclabile delle dolomiti"


Partenza: Calalzo di Cadore (Bl)
Lunghezza: 72 km.
Tempo di percorrenza: 4:30/5 ore
Difficoltà: bassa

La Calalzo-Cortina d' Ampezzo ovvero "la ciclabile delle dolomiti" ha davvero le carte in regola per diventare, una volta completati i lavori che sono in corso nella zona tra Valle di
Cadore e Peaio, un percorso davvero egregio per gli amanti della MTB e non solo. Infatti sono moltissimi gli sportivi che decidono di usufruirne per allenarsi correndo a piedi oppure per
spendide passeggiate o più semplicemente per trovare una zona d' ombra dove fermarsi, magari in una delle panchine che si trovano ed ammirare quei "sassi giganti" che il mondo conosce
con il nome di Dolomiti. Noi abbiamo fatto questo giro qualche domenica fa e vi possiamo garantire che merita davvero nonostante il disagio dei 2 km. che si devono ancora percorrere sulla statale...Per la cronaca questo percorso può essere facilmente collegato ad altri ed arrivare in MTB senza dover pedalare su strade trafficate fino in Carizia (Au) per un totale di km. vastissimo.

Il percorso Alcune notizie su questo percorso sono tratte dal sito www.bicicletta.bonavoglia.eu

-Luogo di partenza: vi consigliamo di partire dalla stazione di Calalzo (m. 740 s.l.m.) dove si può facilmente trovare parcheggio e luogo ottimo per iniziare questo splenido "viaggio" che vi
farà visitare tanti piccoli paesi dolomitici passando nelle caratteristiche ex stazioni per poi correre totalmente in mezzo al bosco nel tratto che da S.Vito porta a Cortina.
Dalla stazione si prende subito la strada (corsia ciclabile) verso sinistra e dopo aver attraversato una zona residenziale di Calalzo ci si immette sulla ciclabile vera e propria che dal 2005
è completamente asfaltata e dopo un paio di km che comprendono due gallerie illuminate (una molto piccola), si arriva alla dismessa stazione ferroviaria di Pieve di Cadore (m. 878 s.l.m.).
Deviazione consigliata: prendendo la ripida salita che trovate a destra della ex stazione si arriva alla centrale piazza Tiziano dominata dal monumento dedicato al grande pittore Tiziano Vecellio che del Cadore è il più celebre personaggio. E' visitabile anche la casa natale che si trova poco prima della piazza.
Dopo Pieve la pista raggiunge Tai di Cadore dove si attraversa la statale, si percorrono un centinaio di metri su strada locale fino alla segnalazione che porta ad attraversare un
parcheggio per poi proseguire fino all'ingresso nel comune di Valle di Cadore (m.851 s.l.m.) dove la pista corre a monte della statale attraversando anche diverse gallerie (illuminate) e passando accanto alla vecchia stazione ferroviaria; appena usciti dal comune di Valle di Cadore la pista torna su sterrato e subito dopo si conclude sulla statale.
Attenzione: Si è costretti a pedalare sulla statale per qualche chilometro passando il paese di Peaio (m.890 s.l.m.) fino a poco prima di Vodo di Cadore (m. 941 s.l.m.) dove a destra della statale si troverà la continuazione della ciclabile. Si pedalerà un po' più in alto fino a Borca (m. 945 s.l.m.) e S.Vito di Cadore (m.1.011 s.l.m.) ; è il tratto più spettacolare con ampie viste sulla valle dominata dal monte Pelmo a sinistra e dai monti Antelao e
Sorapiss sulla destra; a S.Vito la pista finisce in un piazzale, dove la linea ferroviaria correva su un viadotto che non c'è più.Per riprendere la pista ciclabile dal piazzale si deve risalire per una ripida stradina (segnalata e molto visibile) sulla destra; questo tratto della pista è stato completamente asfaltato nel 2008 e si conclude con una ripida discesa e in un sottopassaggio che ci permette di traversare la statale; qui si imbocca un nuovo tratto della pista, realizzato nel 2006/7 e asfaltato nel 2008, che corre tra i boschi con molti saliscendi (più sali che scendi in questo verso); il tratto asfaltato si conclude in località Dogana vecchia (m.1116 s.l.m.) ; il nome ci ricorda che qui fino al 1918 era il confine tra Italia e Austria; oggi c'è solo il confine tra il comune di S. Vito di Cadore e quello di Cortina. Qui se non si vuole tornare a pedalare nella statale bisogna continuare dritti; la pista diventerà sterrata e si dovrà fare molta attenzione ai segnali. Si raggiungerà il paese di Acquabona, dove la pista ciclo-pedonale continua in lieve ma costante salita fin dentro l'abitato di Cortina, concludendosi
sul piazzale della vecchia stazione ferroviaria (m.1230 s.l.m.) ora stazione degli autobus a pochi metri dalla parrocchiale dei S. Filippo e Giacomo, che è il monumento più visibile di Cortina.
Ovviamente a seconda dei km che si è disposti a fare, si può interrompere in qualsiasi punto il percorso per tornare a Calalzo; occorre tenere presente che l'andata è tutta in salita leggera, e
conseguentemente il ritorno in discesa richiede meno tempo (circa i 2/3) rispetto all'andata.
Le possibilità: dopo la stazione degli autobus di Cortina la pista prosegue per il passo Cimabanche e per Dobbiaco (Bz) con la possibilità di arrivare a Lienz, Villach e girare tutta la Carinzia tramite la Drava ma per fare una quantità tale di chilometri sarà opportuno organizzare delle tappe nei vari Hotel e B&B .

da...km...aquotakm.T. fondo stradaletipologia
Calalzo di Cadore 4,5 Pieve di Cadore 800 4,5 asfalto ciclabile
Pieve di Cadore 3,5 Valle di Cadore 830 8,0 asfalto ciclopedonale
Valle di Cadore 3,0 Venas 850 11,0 asfalto ciclopedonale
Venas 4,0 Vodo di Cadore 870 15,0 asfalto / sterrato ciclabile / promiscuo
Vodo di Cadore 4,0 Borca di Cadore 950 19,0 asfalto pista ciclabile
Borca di Cadore 3,0 San Vito di Cadore 1.010 22,0 asfalto pista ciclabile
San Vito di Cadore 12,0 Cortina d'Ampezzo 1.220 34,0 asfalto / sterratociclopedonale / promiscuo
Cortina d'Ampezzo 13,0 Cimabanche 1.530 47,0 asfalto / sterratociclabile / pista sci nordico
Cimabanche 3,5 Carbonin 1.430 50,5 sterrato ciclabile / pista sci nordico
Carbonin 13,5 Dobbiaco 1.180 64,0 sterrato ciclabile / pista sci nordico

mercoledì 24 giugno 2009

Colline trevigiane a tappe:Collagù

Partenza: S.Lucia di Piave (Tv)
Lunghezza: 62 km.
Tempo di percorrenza: 4/4:30 ore
Difficoltà: media-alta

Quest' anno abbiamo pensato di riscoprire e far scoprire delle località molto remote che si trovano nel cuore delle colline che ci circondano. Questa idea si intravedeva già con la grotta "dea graspa" ma stavolta vi faremo conoscere una piccola località che si erge sulla cima di una collina che si trova dietro Soligo e che merita di essere descritta. Una grande particolarità di questo posto é una piccola fontana che esce direttamente dalla roccia e che da quando io ho ricordi... tantissime persone armate di taniche e bottiglioni vanno alla "fontana di Collagù" a prendere questa acqua ricca di minerali.
Guarda il video "fontana di Collagù"


Dal sito www.magicoveneto.it

Il curioso nome deriva dalla forma aguzza (colle acu-to) del colle dove, poco sotto la cima, sorge il santuario.Il nome è antichissimo, ed attesta insediamenti fin dall'età del bronzo.Da epoca immemorabile, forse addirittura sui ruderi di un altare romano, qui esisteva un piccolo santuario molto frequentato da pellegrini della vallata che veneravano la "Madonna dei Dolori", culminante con la solenne processione della seconda domenica di novembre con i fedeli che partivano da Soligo o da Farra di Soligo.
Si saliva anche per propiziare i raccolti ed una abbondante vendemmia.Tra il settecento e l'ottocento l'abbandono e la rovina.Negli anni '30, per un voto, la famiglia Bottari De Castello fece edificare la chiesetta accompagnata dal campanile, come ora li vediamo, su forme neo-romantiche molto dignitose e di buon gusto, con uno splendido affresco nel portico esterno.
Nel 1932 venne consacrato il sacro complesso e riposte le reliquie di Sant'Emilio.Tutt' attorno un tripudio di vigneti.Il luogo è bellissimo, isolato, solitario, silenzioso.Si può gungere a Collagù anche a piedi da Soligo con una bella passeggiata che porta dapprima al santuario di San Gallo. Dalla selletta (ristorante) poco sotto San Gallo si prosegue verso destra a nord del Col del Fer e si seguono le tabelle che indicano Collagù.
Oltre a ritonare per il medesimo itinerario, si può proseguire verso le Torri del Credazzo o scendere per varie stradine verso sud a Farra di Soligo.

Prossimamente ci sarà un' altra località persa tra le colline trevigiane che vi faremo conoscere. Ovviamente nella prossima escursione...per caso.

Ciao da Pasteo & Manuela

domenica 21 giugno 2009

Refrontolo, Molinetto della Croda e grotta "dea graspa"

Partenza: S.Lucia di Piave (Tv)
Lunghezza:65 km.
Tempo di percorrenza: 4/4:30
Difficoltà: media

Nella zona di Refrontolo andare in MTB é una vera chicca in quanto non mancano assolutamente posti magnifici da visitare o di grande interesse storico anche perché qui tra vigneti e sentieri e profumo di Passito D.O.C. (Marzemino) faticare in bici diventa una cosa piacevole.
Un luogo dove si deve assolutamente fare tappa se si viene a Refrontolo che sia in MTB che in auto é il Molinetto della croda in quanto é una meraviglia della natuta e per questo oltre alle foto abbiamo deciso di girare un breve video che vi invito a guardare...
Guarda il video del Molinetto della croda

Ma il luogo che vi vogliamo far scoprire oggi é la grotta "dea graspa" in italiano grotta della grappa. Questo strano nome é dovuto al fatto che durante il periodo della guerra gli abitanti del posto venivano per distillare la grappa. Infatti questo luogo é isolato e quindi l'odore caratteristico della distillazione non veniva percepito da nessuno. Oltre tutto la vicinanza di un ruscello dava la fornitura di acqua necessaria alla lavorazione della vinaccia e la grotta offriva una buona copertura ed allo stesso tempo una areazione perfetta.
Guarda il video della grotta "dea graspa"


Pasteo & Manuela vi salutano e vi rimandano alla prossima escursione...per caso!

venerdì 12 giugno 2009

Prealpi trevigiane 2009:metti in sieme due matti e...

Metti in sieme due matti e...ne vedrai delle belle! Metti in sieme due matti che si dichiarano "razza Prealpi"...mettili sulla sella di una moutain bike...lasciali andare e vedrai che andranno verso salite durissime e posti incredibili! Metti in sieme due matti e...faranno un post imperdibile!

Partenza:
Col S.Martino (Tv)
Lunghezza: 50 km.
Tempo di percorrenza: 3:30/4 ore
Difficoltà: alta

...stavo dicendo:"metti in sieme due matti" ed oggi questi matti hanno cercato di trovare nuove emozioni in un percorso già molto emozionante e molto conosciuto da chi é della della zona o é un' amante dell' escursionismo. La differenza dal solito percorso é nata dall' idea che io e Denis "Stea" abbiamo avuto nelle ultime settimane e cioè fare il percorso delle malghe al contrario cosa che si rivelerà durissima.
Alle 9 in punto partenza dal solito Col S.Martino m. 125 s.l.m. e via subito leggera salita verso Miane m 259 s.l.m. per poi scendere a Follina m. 200 s.l.m. . Due chilometri di pianura e poi il primo vero ostacolo:Praderadego m. 910 s.l.m.

















Denis
"Stea" & Pasteo verso la salita che porta a Praderadego


La salita é dura...durissima ma non importa si sale verso la cima di questa località e considerando che in 8 chilometri si passa dai m. 200 s.l.m. dal paese di Follina ai m. 910 s.l.m. di Praderadego ci sarà da sudare! Avanti!
Ci scusiamo per la bassa qualità che i video hanno nell'audio ma il vento ha reso le cose troppo difficili
Guarda il video "salita verso Praderadego"

Arrivati a Praderadego le cose si complicano di brutto! Il prossimo punto di arrivo sarà Malga Canidi m. 1250 s.l.m. ma per arrivarci si dovranno percorrere 3 chilometri con pendenze pari al 15%...il sudore scende copioso sui nostri visi sconvolti dalla fatica...il caldo mina le nostre energie ma noi andiamo avanti per la nostra strada! Ad un certo punto vedo che Denis se ne sta andando e mi dico:"giusto così! Tu devi allenarti per i tuoi impegni importanti tra gare di downhill e gare di MTB" ma io risento della fatica e arranco! Il mio contachilometri non supererà mai i 5 km/h e questo la dice lunga sulla grande difficoltà che questa salita mi sta riservando...ma poco dopo sento lo scampanellio delle mucche della Malga Canidi!!!Ci sono! Poco dopo riesco pure a sentire il profumo delle mozzarelle che il malgaro sta facendo...e mi dico:" caspita...devono essere davvero buone per sentirne l'odore a 300 metri di distanza.
Ora giù tutta verso Malga Mont m. 1371 s.l.m. che sarà il punto più alto di questa escursione.
Tra le due malghe ci saranno si è no 4 chilometri ma per il 75% saranno in salita su pietraie e fondo sconnesso ed io aggiungerei terriccio di sottobosco e foglie marce! Un mix incredibile che rende scivolosa ogni pedalata...ma poco dopo vedo il bivacco per le vacche...e la malga e poi in lontananza vedo Denis che mi aspettava:
Pasteo:"da quanto tempo é che mi stai aspettando!"
Denis:"circa 15 minuti..."
Pasteo:"beh...neanche tanto! Presi da te mi stanno bene!"
Guarda il video "arrivo a Malga Mont"

Guarda il video "Denis in Malga Mont"

Guarda il video "Pasteo nella cima delle Prealpi"

Guarda il video "Denis e la sopressa veneta"

Lasciata Malga Mont non ci resta che dirigerci verso la località "Forcella Mattiola" m. 1250 s.l.m. che sarà l' inizio di una grande discesa lunga 14 chilometri che ci riporterà a Col S.Martino dove questa splendida escursione troverà la sua fine
Guarda il video "Pasteo in Forcella Mattiola"

Denis "Stea" verso Praderadego
Vuoi guardare il post dell' Escursione Prealpi trevigiane 2008? Clicca qui

Io & Denis faremo questa escursione anche verso la metà di luglio...se per caso ci sarai anche tu in zona...pedaleremo in sieme!
Ciao da Pasteo & Denis "Stea"