Lunghezza: 91 km.
Tempo di percorrenza: 6:19:31
Difficoltà: molto alta
Altimetria del giro del Cesen
Stamattina alle 7 la sveglia mi ha ricordato che oggi avevo una bella scommessa da giocarmi. Ero scettico, titubante non sapevo se sarei riuscito a guadagnare la vetta del monte Cesen ma la giornata era buona, il cielo terso ed io poco dopo le 8 ero già in sella. Se qualcuno si starà chiedendo:"come mai Pasteo di venerdì sta a casa dal lavoro per fare un giro in bici?" rispondo che la crisi economica ha colpito anche l' azienda dove lavoro ed oggi sono in cassa integrazione...purtroppo!
Giro del Cesen
Aumento di quota: | 2,363 m |
Perdita di quota: | 2,363 m |
Quota min: | 103 m |
Quota max: | 1,528 m |
Partenza da Barbisano (127 m.s.l.m.) e dopo una breve salita si arriva subito a Refrontolo (216 m.s.l.m.) dove non poteva mancare una brevissima sosta per ammirare una perla come il Molinetto della Croda!
Poco dopo Refrontolo si passa il paesino Rolle (269 m.s.l.m.) e quindi Zuel di Qua (334 m.s.l.m.) per poi scendere velocemente a Cison di Valmarino (261 m.s.l.m.) per arrivare in poche pedalate al piccolo paese di Valmareno (249 m.s.l.m.). Da qui le cose iniziano a complicarsi metro dopo metro arrivando a diventare una vera e propria impresa (personale...sia chiaro!). In 8 km da Valmareno si arriva a Praderadego (910 m.s.l.m.) per poi salire ancora su una "rampa" di 3 km durissimi che portano a malga Canidi (1250 m.s.l.m.). In questa zona ho iniziato a trovare una situazione meteo assurda e poco dopo aver imboccato lo sterrato verso Mont ho addirittura trovato la nebbia! Poco male si va avanti! C'é da dire che da Canidi fino a Mont le salite si fanno metro dopo metro sempre più tecniche anche se in realtà la zona più tecnica doveva ancora arrivare. Quindi poco dopo le 11:30 eccomi arrivare a malga Mont (1371 m.s.l.m.) e concedermi un po' di riposo scherzando con i malgari. Dopo Mont ho subito raggiunto Posa Puner (1322 m.s.l.m.), malga Federa (1350 m.s.l.m.) e dopo 500 metri di MTB estremo con bici in spalla ho potuto iniziare la salita (tecnica) che mi ha permesso di arrivare a malga Mariech (1504 m.s.l.m.). Da qui lunghissima discesa verso Valdobbiadene (247 m.s.l.m.) per poi passare i paesi limitrofi di S.Pietro di Barbozza, Santo Stefano e Guia. Arrivato a Col S.Martino (163 m.s.l.m.) sapevo che le fatiche più grandi erano finite ma i tanti km macinati e le grandi salite affrontate hanno reso il passaggio nei paesi di Sernaglia della Battaglia (119 m.s.l.m.) e Falzé di Piave (110 m.s.l.m.) più duro di quel che immaginassi ma nonostante ciò sono riuscito a tornare a Barbisano e chiudere il giro del Cesen. Non nego che alla fine, seppur stravolto (strasegnà), ho avuto molta carica e soddisfazione nel riuscire a completare un percorso certo non facile. Inserisco qualche foto del monte Cesen che ho trovato sull' web dato che oggi la fotocamera é rimasta a casa!
Avvistato un esmplare di Dahu sul Cesén
Mancava da un paio di secoli, in particolare in
seguito all’apertura del “Trodo de travèrs”, che unisce tra loro le
strutture malghive del versante settentrionale del Cesén, e di altre
analoghe vie di comunicazione.
Il riordino della disciplina della circolazione in quota, ed il
convogliamento di questa sulla canonica rete di sentieri -prevista dal
catasto Napoleonico e da questo attuata- ebbe come logica conseguenza
una condizione di proficuo privilegio nella competizione alimentare per
gli ungulati normodotati , con la conseguente predetta scomparsa della
specie dominante.
Ma stante l’obsolesenza delle attività pastorali e la mancata
frequentazione dei sentieri, il livellamento orografico che ne consegue
dovrebbe favorire il dissoluto vagare degli animali con il ripristino
degli originari equilibri eco faunistici.
L’esemplare avvistato è ovviamente un autoctono Dahu levogiro,
condizionato nell’evoluzione dai venti che soffiano da Ponente e da
questi modellato nella livrea.
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